Platone e il mare
In: Archai: Revista de Estudos sobre as Origens do Pensamento Ocidental, 2020-03-01, Heft 29
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Come si pone Platone di fronte al mare? Dalla lettura dei suoi dialoghi emerge una visione complessa, e che tocca vari campi delle sue riflessioni. Platone ne sente il fascino e allo stesso tempo ne avverte i pericoli, non solo quelli connessi alla navigazione, ma anche quelli morali, che derivano dalla presenza nei porti di uomini di varie provenienze, per lo più con atteggiamenti volgari e sboccati; e poi quelli legati alla ricchezza dei beni in essi accumulati, con la necessaria e conseguente corruzione dei costumi. E sembra che ci sia in Platone, da un lato, una nostalgia del passato, di quando la città era piccola, e la vita era semplice, legata fondamentalmente all’agricoltura, con pochi bisogni. Ma, dall’altro lato, e allo stesso tempo, è ben cosciente che il commercio marittimo è ormai strettamente legato alla crescita e all’evoluzione della città, ed escogita una serie di provvedimenti miranti al contenimento di quei pericoli. Platone parla di tutto questo, e di altro ancora, nel suo “stile” unico ed inimitabile, mescolando ragionamenti logici con metafore, analogie, immagini (alcune delle quali bellissime e poetiche). Una delle metafore più belle, e sviluppata in una serie di originali considerazioni, è quella tra il mare ed il discorso: il mare è come il discorso, o, se si vuole, il discorso è come il mare, pieno di pericoli ma assolutamente indispensabile per la vita in comune tra gli uomini.
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Platone e il mare
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Autor/in / Beteiligte Person: | Casertano, Giovanni |
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Zeitschrift: | Archai: Revista de Estudos sobre as Origens do Pensamento Ocidental, 2020-03-01, Heft 29 |
Veröffentlichung: | Imprensa da Universidade de Coimbra; Universidade de Brasília, 2020 |
Medientyp: | academicJournal |
ISSN: | 1984-249X (print) ; 2179-4960 (print) ; 6420-9709 (print) |
DOI: | 10.14195/1984-249X_29_9 |
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