IL NAZIONALISMO DELLA LETTERATURA BRITANNICA PRIMA DELLA GRANDE GUERRA E L’ESPERIENZA DEI WAR POETS ; NATIONALISM OF BRITISH LITERATURE BEFORE THE GREAT WAR AND WAR POETS EXPERIENCE

L’immagine di un Regno Unito visto come Eden inconsapevole della tragedia che sta per lacerarlo è diffusa, ma piuttosto falsa. L’apparente serenità nasconde una violenza latente e gravi questioni interne e la guerra, quindi, non fa altro che accelerare un processo già in atto. Di tutta la letteratura inglese del Ventesimo secolo, la poesia di guerra sembra, sotto molti punti di vista, una “parentesi” all’interno del panorama letterario. La war poetry è il prodotto di un determinato periodo storico, sociale e culturale venutosi a formare nella Prima guerra mondiale. Tra i migliori poeti della Grande Guerra troviamo Rupert Brooke, Wilfred Owen e Siegfried Sassoon. Il fatto che molti poeti siano ufficiali – ma non alti ufficiali – permette loro di essere in contatto, a livello socio-culturale, con i ranghi elevati dell’esercito e, fisicamente, con i soldati semplici. In questo modo hanno una visione più ampia della realtà in trincea. ; The image of a United Kingdom seen as unconscious Eden the tragedy that is about to tear him is widespread, but rather false. The apparent serenity hides latent violence and serious internal issues and war. it therefore only accelerates an already ongoing process. Of all the English literature of the 20th century, the poetry of war seems, in many respects, to be a ‘parenthesis’ within the literary landscape. War poetry is the product of a certain period of time historian, social and cultural background in the First World War. Among the best poets of the Great War are Rupert Brooke, Wilfred Owen and Siegfried Sassoon. The fact that many poets are official – but not senior officers – allowing them to be in contact, at a socio-cultural level, with the army’s high ranks and, physically, with simple soldiers. In this way they have a broader view of the reality in trenches.