Dalla complessità alla semplificazione: il contributo dell'Unità di Ricerca EPM ad un toolkit per la valutazione e gestione del rischio da sovraccarico meccanico e la prevenzione dei WMDSs. (Italian)
In: La Medicina del Lavoro, Jg. 102 (2011-03-01), Heft 2, S. 174-192
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Background: When studying musculoskeletal disorders and their connection with working conditions (WMSDs), several factors of different nature (mechanical, organizational, psychophysical, individual) and their interrelationship have been considered important in general models for epidemiologic surveys and risk assessment and management. Hence the necessity of a "holistic" (that is to say complex, global, multifactorial and interdisciplinary) approach to MSD prevention, especially when establishing technical norms, guidelines and strategic plans of action at national or international level. On the other hand, considering the widespread presence of these factors and WMSDs in many working contexts, there is a great demand by OSH agencies and operators to develop "simple" tools for risk assessment and management, usable also by non-experts in both developed and developing countries. Objectives: Both these needs are perfectly justified but are also to a certain extent in conflict. How can we address the problem, i.e., simplify complexity? Methods and criteria: The proposals are based on two essential criteria: 1) Act on a step-by-step approach using basic tools first and more complex tools only when necessary. 2) Take into account the complexity and the presence of multiple influencing factors at every step (even if with different degrees of in-depth analysis). The proposals are mainly developed within the framework of an IEA-WHO collaboration initiative for a "Toolkit for MSD prevention" but they are also derived from other converging issues (i.e. ISO application document of ISO series 11228 on manual handling). Results: The proposals consider: 1) A Basic Step devoted to preliminary occupational hazard identification and priority check by operative "key enter" questions (at this step all potential hazards - including those influencing WMSDs - should be considered). This step also can be carried out by non-experts with limited training. 2) First Step, focused on WMSDs risk factors, consisting of a "quick assessment" and mainly addressed to identifying 3 possible conditions: acceptable/no consequences; high risk present/redesign urgently needed; a more detailed analysis (via tools proposed in second step) is necessary. This step can also be carried out by non-experts with only limited training. 3) Second Step, where recognized tools (i.e. from international standards or guidelines) for risk (of WMSDs) estimation are used as a consequence of the first step outcome. Examples of such tools are "adaptations" of the Revised NIOSH Lifting Equation, Liberty Mutual Psychophysical Tables, OCRA Checklist, etc. These tools should be able to adequately take account of most of the influencing factors. For some particular working sectors (i. e. agriculture) these took need to be specifically adapted. For particular working sectors a database could be envisaged where the most common tasks (with their "variants") are "intrinsically' evaluated by experts and could provide non-experts with the relevant knowledge to be applied to the specific work context. This step can be carried out only by persons with some sort of specific training. [ABSTRACT FROM AUTHOR]
Nello studio dei WMSDs, molteplici determinanti di differente natura (meccanica, organizzativa, psicosociale, individuale) sono stati considerati come rilevanti nei modelli generali di valutazione e gestione del rischio e per fini epidemiologia. Conseguentemente, è stata affermata la necessità di un approccio olistico (cioè a dire complessivo, multifattorìale, globale, interdisciplìnare) alla loro prevenzione, specialmente in fase di definizione, a livello internazionale e nazionale, di linee-guida e piani di intervento. D'altro lato, considerando la grande diffusione degli WMSDs e dei relativi molteplici fattori causali (meccanici, organizzativi, psicosociali) in molti contesti di lavoro vi è una forte domanda dagli operatori e dalle agenzie nazionali e internazionali che si occupano di prevenzione di disporre di strumenti semplici (simple tools) per la valutazione e gestione del rìschio, utilizzabili anche da parte di non esperti sia nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. Entrambe queste esigenze sono assolutamente fondate ma in qualche modo tra loro contraddittorie. Come risolvere allora il problema di semplificare la complessità? Le proposte sono basate su due criteri fondamentali: 1) Operare attraverso un approccio step-by-step (per livelli) usando prima strumenti dì base e dopo, mano a mano, strumenti più complessi, solo ove siano necessari. 2) Tenere conto degli aspetti complessivi e della presenza di molteplici determinanti di rischio ad ogni step (anche se con differenti gradi di approfondimento). Le proposte sono state principalmente sviluppate nell'ambito del progetto di collaborazione WHO/IEA per il "Toolkitfor MSDprevention" ma derivano anche da altre istanze convergenti (ad es.: ISO "application document" per le norme della serie ISO 11228). Le proposte prevedono i seguenti livelli: 1) Livello di base: indirizzato alla identificazione preliminare dei principali pericoli (o problemi) connessi con la condizione di lavoro e alla individuazione delle priorità attraverso "domande chiave" (Key Enters). Idealmente questo livello riguarda tutti i possibili pericoli (o problemi) di interesse dell'ergonomia ma in questa sede ci si focalizzerà sugli aspetti chiave relativi ai pericoli (o problemi) per l'apparato muscoloscheletrìco. Questo livello può essere operato anche da personale non esperto con un grado di formazione limitata. 2) Primo livello:focalizzato sui fattori di rìschio per WMSDs e consìstente in una "valutazione rapida" (quìck assessment) indirizzata a distinguere tre di-versi effetti o condizioni: certamente accettabile; certamente "critica" (intervento immediato); da approfondire. Questo livello può essere operato anche da personale non esperto con un minimo grado di formazione specifica. 3) Secondo livello: vengono utilizzati, come conseguenza dei risultati del primo livello, strumenti per la stima del rischio riconosciuti (da Standard o Linee-Guida internazionali). Esempi al proposito sono rappresentati da adattamenti della RNLE, delle tavole dei dati psicofìsici, dalla Checklist OCRA. Questi strumenti dovrebbero essere in grado di considerare adeguatamente i principali determinanti di rischio. Per alcuni settori particolari (ad esempio agricoltura) tali strumenti necessitano di particolari adattamenti. In prospettiva, per alcuni particolari settori di lavoro, si può pensare a un database in cui i compiti manuali più comuni siano prevalutati da esperti e messi a disposizione di operatori sul campo per una applicazione nei loro specifici contesti tenendo conto dei peculiari aspetti organizzativi. Questo livello può essere operato solo da persone con una qualche formazione specifica. [ABSTRACT FROM AUTHOR]
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Dalla complessità alla semplificazione: il contributo dell'Unità di Ricerca EPM ad un toolkit per la valutazione e gestione del rischio da sovraccarico meccanico e la prevenzione dei WMDSs. (Italian)
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Autor/in / Beteiligte Person: | OCCHIPINTI, E. ; COLOMBINI, DANIELA |
Zeitschrift: | La Medicina del Lavoro, Jg. 102 (2011-03-01), Heft 2, S. 174-192 |
Veröffentlichung: | 2011 |
Medientyp: | academicJournal |
ISSN: | 0025-7818 (print) |
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