Tracce del vuoto. Arte e buddhismo zen.
In: Studia Patavina, Jg. 68 (2021-09-01), Heft 3, S. 457-471
academicJournal
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Although the importance of Zen tradition as a cultural substrate for the flourishing of Japanese art was overvalued by the 19th century scholars, undoubtedly this Buddhist school played a significant role both in history and in practices such as ink-painting, calligraphy, nō theatre, tea ceremony, flower arrangement, bonsai and gardening. A number of crucial notions (mushin, "no mind"; muga, "not I"; mushotoku, "pointless") serve to show some attitudes deeply rooted in artists; mostly the artist's ethic tension in the aesthetic practice and its transforming power are determining factors linking artistic culture to a religious and spiritual awareness in the Japanese world. [ABSTRACT FROM AUTHOR]
Sebbene l'importanza della tradizione dello zen come sostrato culturale per la fioritura delle arti in Giappone sia stata in parte sopravvalutata dagli studiosi del Novecento, è indubbio che quella scuola buddhista abbia svolto un ruolo di primo piano per la storia e i significati di pratiche come la pittura a inchiostro, la calligrafia, il teatro nō, la cosiddetta cerimonia del tè, la composizione floreale, dei bonsai e dei giardini. Alcune nozioni cruciali (mushin, "non mente"; muga, "non io"; mushotoku, "senza scopo") proprie dello zen sono servite per designare alcuni atteggiamenti di fondo dell'artista; soprattutto, la tensione etica della pratica estetica, il suo carattere trasformativo, sono tracce decisive che legano nel mondo nipponico la cultura artistica a una sensibilità schiettamente religiosa e spirituale. [ABSTRACT FROM AUTHOR]
Titel: |
Tracce del vuoto. Arte e buddhismo zen.
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Autor/in / Beteiligte Person: | BOUSO, RAQUEL ; GHILARDI, MARCELLO |
Zeitschrift: | Studia Patavina, Jg. 68 (2021-09-01), Heft 3, S. 457-471 |
Veröffentlichung: | 2021 |
Medientyp: | academicJournal |
ISSN: | 0039-3304 (print) |
Sonstiges: |
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